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Preview | Issue Date | Start Date | Title | Fond Root | Author(s) | Other authors | Description | Type | Physical type |
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2022 | - | Solo un gioco | De Maio, Chiara | La storia di Lidia è la storia di tante donne. Donne che si recano a lavoro, donne che prendono i mezzi pubblici, donne che viaggiano. Donne che vivono. Le donne subiscono quotidianamente commenti indesiderati, fischi, avance, violenze e stupri per il solo fatto di essere donne. Può accadere al parco, in strada o in pullman. Con il suo discorso potente e coraggioso, Lidia racconta la sua esperienza rivolgendosi non a caso ad un gruppo di studenti. Alle ragazze va l’invito a non vergognarsi, a denunciare sempre e a parlare apertamente di questi episodi. Ai ragazzi va l’invito a non replicare questi modelli di comportamento maschilisti, in quanto retaggi di una cultura patriarcale che considera le donne come oggetti sessuali. Le parole di Lidia intendono spingere gli uomini ad allenare la loro empatia, a mettersi nei panni delle donne e a comprendere che molestare le donne non è un gioco, ma una violenza psicologica e fisica a tutti gli effetti, spesso banalizzata e derubricata come goliardia o apprezzamenti innocenti. | Articolo e saggio | ||||
2022 | - | Algoallucinosi | Buson, Daria | “Algoallucinosi” è un racconto breve in prima persona. Un ricordo concreto e doloroso di una sera tanto lontana quanto sempiterna vissuta dall’io narrante. Una descrizione dettagliata di elementi stampati nella memoria che la narratrice e protagonista desidererebbe solamente cancellare. Un tentativo di esorcismo di sensazioni di inadeguatezza, di strazio e di vuoto insiti nell’animo umano. “Algoallucinosi” è un racconto sul confronto con gli altri, sull’amore non corrisposto, sul silenzio glaciale dei sentimenti non espressi, in cui lettrici e lettori possono indentificarsi con l’io narrante e il suo flusso emotivo di coscienza, dove specifici termini medici e parole intraducibili rubate a lingue straniere supportano il vano tentativo di dare un senso a ciò che è stato e a ciò che ancora è. | Articolo e saggio | ||||
2022 | - | “A un passo” | Iannaccone, Erica | Al Kipling c’è una festa. Federica spera di non imbattersi in Rudy, il ragazzo che ha frequentato fino a qualche tempo prima. Ma, sfortunatamente, i due si incontrano: Rudy le propone di andare via dalla festa per trascorrere la serata insieme, in ricordo dei vecchi tempi. Federica declina l’invito e decide di restare al locale, nonostante l’insistenza di lui. Poco dopo, quando Federica si allontana per andare in bagno, Rudy la segue: in un attimo è a un passo da lei e prova a baciarla. Lei si ritrae, ma ormai è a un centimetro dal muro. Non ha via di scampo. “A un passo” descrive il turbinio di emozioni che la protagonista prova dopo essere stata violentata. Si passa da un atteggiamento di vergogna e paura di non essere creduta alla consapevolezza del fatto che non è stata lei a provocare l’aggressore, non è lei che “se l’è cercata”. C’è voluto del tempo perché approdasse a questa conclusione, perché condannasse l’abuso subìto, perché decidesse di parlare. Dopo sei mesi dall’accaduto, infatti, Federica non vuole più restare in silenzio. | Articolo e saggio | ||||
2022 | - | Il coraggio di essere se stessi | Papa, Ester Anna | Giada è una ragazza timida e riservata, a cui non piacciono gli eccessi. Nella sua vita non è mai riuscita ad instaurare dei veri rapporti d’amicizia, anche se in segreto ha sempre desiderato entrare a far parte del gruppo delle sue compagne di classe, nonostante le evidenti differenze caratteriali e di abitudini. Le ragazze però l’hanno sempre rifiutata facendola sentire quella sbagliata. Alla fine delle superiori ha smesso di credere alla possibilità di trovare delle amiche adatte a lei. All’università, però, inaspettatamente, incontra Camilla e Angelica due ragazze molto simili a lei che a poco a poco riescono a penetrare le sue resistenze e diventare le amiche dei suoi sogni, ma la vita ha in serbo per lei l’ennesimo tiro mancino. Quest’amicizia sarà in grado di superare quest’avversità o si scioglierà come neve al sole? | Articolo e saggio | ||||
2022 | - | Sara, storia di una donna che ce l’ha fatta | Memoli, Francesca Pia | Sara è una giovane donna, mamma e moglie , derisa da tutti e stimata da nessuno, che trascorre la maggior parte delle sue giornate in casa alternando le faccende domestiche alla cura dei suoi figli. Il rapporto con il marito non esiste da tempo , i due coniugi sono diventati due estranei che condividono un luogo che dovrebbe essergli familiare, ma che di fatto si rivela essere un ambiente “malsano” , oppressivo per Sara. La situazione peggiora con il covid e, in particolar modo, con i lockdown che ne conseguono. I due coniugi sono costretti a vivere e a condividere gli stessi ambienti ventiquattro ore su ventiquattro ed è chiaro che, in una situazione di “convivenza forzata”, il clima psicologico che si respira in casa è pesante. La ragazza riesce , ben presto, a trovare la forza per riprendere in mano la sua vita e per rompere quell’equilibrio malsano che la vita gliela stava rovinando. | Articolo e saggio | ||||
2022 | - | Maratone celesti | Elefante, Gerardina | Volevo mettere ordine. Ma ho te che sei Disordine in me. Hai preso voce, qui, con un’innocua scintilla, surrogato d’amore che, a contatto con la superficie altamente infiammabile del mio pericardio, ha generato un incendio. Doloso. Piena avvertenza, deliberato consenso e materia grave ti sono connaturati: il tuo peccato è mortale. Esisterà anche per te una pena nel contrappasso provvidenziale e generale, tu la sconterai e te la meriterai tutta, ma ora, ti prego, resta ancora un attimo, all’ombra del rogo che hai innescato. Sei farmaco per me: veleno sì, ma antidoto di più. Il divario fra i miei spazi e i tuoi, fra i miei silenzi e i tuoi, fra i miei passi e ancora i tuoi è talmente vasto che l’unica cosa assodata è che di certo non ci troviamo nel mezzo io e te ma più distanti, per niente attigui, dove non ci potremmo mai nemmeno sfiorare, dove distanza vale a dire agli antipodi. Ci incontrammo in un’eclissi noi due, nel palpito della sovrapposizione di Luna e Sole, quando per un istante si presero a rincorrere in una maratona celeste, lasciando le regioni remote, fino a mediare per una stabilità occulta e maestosa, paradossale anche per gli abitanti della terra. | Articolo e saggio | ||||
2022 | - | "Un racconto tutto per sè" | Ball Martínez, Maddalena | L’illustrazione vuole prendere alla lettera il significato del titolo. Rappresenta infatti un personaggio femminile, solo, nell’atto di leggere. Non si vede bene il volto della donna, e ogni lettrice può in questo modo riconoscersi in lei. La posizione in cui siede non è del tutto naturale, così come l’esperienza individuale di ogni donna può essere contorta e complessa. Tuttavia la protagonista risulta serena, in fondo è seduta, indossa una maglietta comoda e sorride. È proprio nella sua lettura che riesce a trovare un senso di pace o appartenenza. L’esperienza è individuale, non soggetta allo sguardo di un osservatore. Lo sfondo è completamente buio, e l’unica fonte di illuminazione è la lampada che dirige un potente fascio di luce verso libro. Il soggetto principale dell’illustrazione è dunque il rapporto, il dialogo tra il libro e la donna, ognuno parla con l’altro e parla dell’altro. | Articolo e saggio | ||||
2022 | - | Vita singolare | Di Marco, Monica | Ci vuole più coraggio per vivere sapendo di dover morire o di morire perché non si riesce a vivere? Protagoniste di questo racconto sono due donne, due donne molto diverse ma entrambe con storie particolari. Sono entrambe accomunate da un sostantivo singolare femminile: la vita. La vita a volte dà, a volte toglie e soprattutto non è quasi mai un giudice onesto. A volte, anche da un semplice incontro si può acquisire la forza necessaria e la consapevolezza giusta per portare avanti la propria vita. La non descrizione dei personaggi è stata strutturata intenzionalmente in modo che chiunque possa identificarsi nelle protagoniste. | Articolo e saggio | ||||
2022 | - | Briciolo di vita | Benedetti, Nicoletta | Articolo e saggio | |||||
2022 | - | Confessione | Paolella, Sara | Articolo e saggio | |||||
2022 | - | Al posto giusto | Alberti, Simona | Sole è una donna, e come tale vive nella sua esistenza complicata, fatta di meccanismi che funzionano secondo alcuni determinati principi e di continui equilibri instabili. Una mattina qualunque, accompagnata dalla routine della vita, si sveglia, mette i piedi per terra e guardandosi allo specchio non si riconosce. Pezzi di lei sono sparsi chissà dove. Pezzi di lei chiedono di tornare “al posto giusto”. È questa la voce interiore che spinge Sole ad uscire di casa per riappropriarsi di ciò che ha perso, di esistere in quello spazio in cui può ritrovare sé stessa. Il suo viaggio sarà caratterizzato da quei luoghi che hanno inevitabilmente lasciato un segno nella propria vita. È in essi che Sole ha dimenticato parti della propria esistenza interiore. Ogni tappa sarà così attraversata da un bagaglio di emozioni, di consapevolezze e di riconoscimenti. Passo dopo passo, Sole riesce a riconquistare quei pezzi del suo puzzle che credeva fossero andati perduti per sempre; passo dopo passo riesce a risistemarli “al posto giusto” sentendosi sempre più completa. Il ritorno a casa sarà determinato da uno sguardo sincero di fronte a quello specchio in cui quella stessa mattina non si era riconosciuta. Sole ha consapevolezza di sé, del suo vissuto, di ciò che è stato e che sarà. Senza giudicarsi si osserva, si accetta. Finalmente Sole è “al posto giusto”. | Articolo e saggio | ||||
2022 | - | [Mi chiamo Sara, ho 25 anni e sono stata vittima di bullismo] | Cioffi, Wanda | Quando mi sento sola e triste scrivo perché questo è l’unico modo che conosco per tirare fuori tutto ciò che ho dentro. Ci sono cose che, però, non vanno scritte perché il dolore di metterle nero su bianco è più forte che tenerle rinchiuse dentro il tuo cuore. Le scelte coraggiose, tuttavia, richiedono sempre un sacrificio e questo è il mio. Vi svelo il mio segreto: in passato sono stata vittima di bullismo. Venivo presa in giro per il mio aspetto e combattere contro il pregiudizio che gli altri hanno di te e poi contro l’idea che hai di te stessa basandoti sui loro giudizi è difficile. La frase che ha scandito la mia routine quotidiana per molto tempo è stata “Sei brutta. Ma ti sei vista? Fai schifo. Sparisci!”, e all’inizio ho finito per credere a quelle parole fino a quando non ho intrapreso il mio percorso universitario. Mi chiamo Sara, ho 25 anni e questa che vi sto per raccontare è la storia di come sono riuscita a superare quel periodo ritrovando finalmente la mia felicità. | Articolo e saggio | ||||
2022 | - | Un essere speciale | Di Lorenzo, Ylenia | La protagonista di questo racconto è Evelyn, la quale conosce un uomo molto più grande, sicuramente più maturo e affermato dal punto di vista lavorativo. Evelyn si innamora follemente di Joele nonostante tutte le avversità che la vita le ha posto lungo il suo cammino, partendo dalla scomparsa di suo fratello. Joele è un uomo che non riesce a riconoscere e gestire le sue emozioni: l’autorità dei genitori è stata prevalente nella sua esistenza. Malgrado tutte le difficoltà presenti, ci troviamo di fronte ad un dialogo, una conoscenza avvenuta per puro caso in un locale pubblico e continuata per scelta per diversi mesi. Il desiderio di vedersi è forte e supera di gran lunga anche la distanza che divide i nostri amanti. “Si può amare un uomo molto più grande?” Questo dubbio assilla la nostra protagonista, ma sarà soltanto il destino a darle conferma. | Articolo e saggio | ||||
2022 | - | Sei la tela e hai i colori | Aversano, Ada | “Sei la tela e hai i colori” è una risposta a una domanda spesso silente, che però fa rumore: chi sono? Cosa sono in grado di fare? Nell’illustrazione è la donna stessa a dipingere la soluzione: hai tutto. Hai ciò che occorre per diventare te stessa, per amarti, per fare della tua vita il capolavoro che sogni. Non manca nulla affinché tu possa realizzare che ciò che serve davvero è la consapevolezza che sei capace di grandi cose, se lo desideri. Tutto è strumento di cui servirsi per realizzare se stessi. | Immagine | ||||
2022 | - | Illustrazione per “Un racconto tutto per sé” | Savarese, Antonella | Dalle copertine sulle riviste, passando per la tv, fino ad arrivare al mondo dei social, l’immagine della donna è da sempre stereotipata e costretta a rientrare in canoni estetici e morali imposti molto spesso dalla società. L’opera vuole essere invece un tributo alle donne che ogni giorno si costruiscono da sé e passo dopo passo riescono ad uscire da un modello che vuole l’universo femminile omologato a canoni di perfezioni lontani dalla realtà. Il collage rappresenta, appunto, la possibilità di uno persona di essere esattamente com’è, rivendicando la propria personalità estetica e morale. | Immagine | ||||
2022 | - | Un racconto tutto per sé | Iraso, Beatrice | La monocromia del disegno associata al colore arancione ne aumenta il forte impatto visivo. Il colore scelto, oltre ad essere un colore non gender biased, nel corso della storia ha assunto diversi significati, richiamati nell’illustrazione; infatti in epoca romana l’arancione era il colore degli abiti nuziali delle donne e rappresentava i sentimenti, successivamente è stato utilizzato nell’araldica a simboleggiare forza, onore e generosità; in epoca moderna è considerato un colore energico, simbolo di ottimismo che nasce dall’unione del giallo (la bellezza), e del rosso (amore, forza e passione). La figura femminile in primo piano è solo delineata e non particolareggiata e la sua posa denota forza e sicurezza di sé sottolineando il simbolismo del colore che la compone. Il fiore sullo sfondo, contemporaneamente in contrasto ed in sinergia con la figura in primo piano, rimanda ad una intrinseca delicatezza e femminilità, ma al suo centro si forma un sole simbolo di forza, vita e speranza. | Immagine | ||||
2022 | - | Inner Garden | Coletta, Cecilia | Una ragazza è seduta su una sedia ed è ritratta davanti una siepe fiorita. Non sembra gioiosa: anzi, quasi fieramente mostra la propria capigliatura non simmetrica, come se si fosse appena tagliata i capelli da sola. Dal suo vestito scuro partono rami secchi, che contrastano con la valanga di fiori che circondano e avvolgono la donna. Come un pavone, si tende a mostrare la parte migliore e più bella di se stessi per attirare l’attenzione, ma incosciamente creiamo barriere per paura di non essere realmente accettati. | Immagine | ||||
2022 | - | ‘UN RACCONTO TUTTO PER SÉ’ | Tascio, Flaminia | L’illustrazione, realizzata con software, mostra alcune delle infinite caratteristiche di chi si identifica nel genere femminile ed indica, come si può vedere, che le donne non sono in UN SOLO modo, non hanno caratteristiche determinate da altri che le rendono incasellabili come prototipi, ma sono esseri umani dotati di complessità, le cui caratteristiche non sono numerabili o stabilite a priori, né a livello fisico, né a livello introspettivo. | Immagine | ||||
2022 | - | “Un racconto tutto per sé” | Birollo, Francesca | Donna, elemento essenziale e strettamente legato alla natura, creata e creatrice. Nell’illustrazione una figura femminile raggiante e aperta, con una posa fiera che si manifesta nella sua forma. Attorno gli elementi della natura la circondano, rami ricchi di foglie, gocce d’acqua e fiori. Le girano attorno i simboli del sole e della luna, della natura e dell’arcobaleno che rappresentano la forza e la bellezza di tutte le donne. I colori sono tenui, principalmente pastello che si mischiano in tonalità calde e fredde creando texture epattern che rispecchiano componenti della flora. | Immagine | ||||
2022 | - | Boreder key | Fristachi, Eleonora | "Border Key", Chiave di Confine, rappresenta uno stato mentale di profondo disagio e solitudine che si prova aprendosi verso una società tossica. La protagonista seduta su di un letto intriso di sangue e cuori, vista di spalle viene rappresentata nell'atto di guardarsi allo specchio. L'immagine che ha di sé raffigura una radiografia della sua schiena, storta ed incolore, visione che le impedisce di affrontare l'esistenza con razionalità. La schiena squarciata è il simbolo del dolore e delle cicatrici che porta con sé, ferita che cerca di lenire chiudendone i bordi. Il filo infine presenta una chiave, unico strumento in grado sia di riaprirla al male che di chiuderla. Una chiave di confine, la volontà e l'incomprensione, l'incapacità di potersi esprimere in pieno. Un grido di denuncia verso una società che ignora e ghettizza la diversità. Una donna forte che nonostante le cicatrici va avanti, cercando di superare ogni ostacolo e difficoltà. | Immagine |
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